Pannella: "Sono contro la grazia a Sofri"
Roma, 11 marzo 2008
"Io, come il radicalmente nonviolento, democratico e Radicale Adriano Sofri, sono contro la sua grazia. Perché sono contro? Presidente Giorgio Napolitano, lei sa che la rispetto profondamente. E' una forma sicura di affetto e di gratitudine. Ma devo dire a lei e a tutti che secondo dottrina, secondo Costituzione, secondo legge, la detenzione, l'istituto della detenzione, quella che in un modo o nell'altro continua ad applicarsi ad Adriano Sofri, è letteralmente un sequestro, un sequestro di Stato". Lo ha detto Marco Pannella, rivolgendosi anche al Capo dello Stato in un passaggio di un lungo intervento a Radio Radicale in cui ha anche parlato di Sofri, autore oggi di un articolo su Pannella pubblicato nella sua rubrica "Piccola posta" su Il Foglio. "Non lo dico perché sono al sesto giorno di sciopero della fame e della sete, ma per ricordare quel che ho sempre pensato, e che ho espresso", ha aggiunto Pannella: "Questa è una vergogna per la Repubblica e la società italiana dovunque questo fatto è conosciuto. E sarà sicuramente evocato esplicitamente, anche nelle sedi della giustizia internazionale, anche se Adriano Sofri, nonviolento, nemmeno questo intende fare. Perché su questo una parola sarebbe parola di liberazione da una vergogna della Repubblica e dello Stato italiano".
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