venerdì, febbraio 20, 2009

Piccola posta 18 febbraio 2009

ADRIANO SOFRI

L’altro giorno avevo qui parafrasato così una frase celebre: “Il cristianesimo è troppo importante per essere lasciato a una Chiesa”. Naturalmente, non era un’idea molto ambiziosa. Però un lettore (mi scuso di non ricordarne il nome ora) ha scritto ironizzando: Sofri ha ragione, ha detto, infatti va lasciato alla Chiesa. La battuta ha regalato un senso migliore alla mia frasetta. Infatti il cristianesimo, oltre che appartenere in varia forma a una vastissima e varia umanità, credente o no, vive di più Chiese diverse, ovvia realtà della quale in Italia ci si dimentica assai più facilmente che altrove, e non solo per il carattere minoritario delle altre Chiese cristiane. Chi non segua, per ragioni di insonnia, la rubrica Protestantesimo, troverà poche occasioni per sapere che cosa pensino, per esempio, della vicissitudine della famiglia Englaro la pastora Maria Bonafede, moderatrice della Tavola valdese, o il Collegio pastorale battista eccetera. Questa distrazione porta perfino persone autorevoli e dotte come il direttore di Avvenire a definire Gustavo Zagrebelski, senza nominarlo, come “il Grande Valdese”, lapsus notevole, dal momento che Zagrebelski non è privo di grandezza, ma valdese non è. Dunque, approfittando dell’ironia del lettore, riscriverò la mia parafrasi: “Il cristianesimo è troppo importante perché lo si lasci a una Chiesa”.

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